L'artista si trova nella stessa posizione del pensatore rivoluzionario, che si oppone all'opinione dei contemporanei e annuncia una nuova verità. (Konrad Fiedler )

sabato 27 agosto 2011

nelle fibre di cellulosa

Quando prendo un libro come prima cosa ne sento il profumo.
Quel misto di carta e inchiostro, che da nuovo sa di bello e di pulito, mi regala sempre un sorriso.
Poi sfoglio velocemente per guardare la rilegatura, il tipo di carattere, la presenza di illustrazioni, il numero di pagine e il più delle volte mi spingo a leggere qua e la piccoli brani, piccoli frammenti, come piccoli assaggi di un enologo prima di bere un vino.
Sfogliando le pagine la mente si affollata di immagini, colori, suoni ed emozioni. Dipenderanno dalla bravura dello scrittore la qualità delle immagini, la nitidezza dei colori, la melodia dei suoni e la genuinità delle emozioni.
Una cosa che invece rimarrà immutata è la magia che tiene una storia confinata nei fogli di carta.
Personaggi che si muovono inconsapevolmente in un universo bidimensionale senza profondità in uno stato perenne di non conoscenza.
La loro storia potrà essere sospesa in ogni momento con la stessa facilità con cui premiamo il tasto pausa di un video registratore.
Allo stesso modo la si potrà mandare avanti fino alla fine o persino tornare indietro e ricominciare da capo. Tutto questo all’insaputa dei protagonisti.
Ci si muoverà liberamente nella loro linea temporale senza poterla modificare. A meno che non si riscriva a margine un nuovo testo, ma anche in questo caso non si saranno cambiati i destini dei protagonisti, ma creata una nuova linea temporale che scorrerà parallela alla precedente.
Le storie diverranno due. Accostate, simili, a volte identiche ma pur sempre divise. Affiancate, ma invisibili l’una rispetto all’altra.
Personaggi che non potranno percepire nessuno dei due mondi, il cui “Universo” percettivo rimarrà confinato in quei fogli di cellulosa.
Il tutto consumato nella non conoscienza, come detto, perché l’essere umano guarda con gli occhi ma vede con la mente. Inoltre la funzione cognitiva della corteccia cerebrale non si limita a ricevere le informazioni dalla retina, ma spesso le modifica, completa e interpreta.
Ad esempio un cane dietro un cancello verrà visualizzato “intero” e non a strisce.
Senza contare il fatto che l’occhio acquisisce informazioni parziali e frammentarie. Parziali perché ci sono spettri d’onda che non percepisce, come l’ultravioletto o l’infrarosso. Frammentarie perché la visione dell’occhio non è fluida, ma è resa tale dalla mente.
Si racconta che i primi nativi americani non videro le caravelle di Colombo avvicinarsi alla costa e non perché non fossero visibili, bensì perché guardarono con la mente e non poterono concepire di vedere qualcosa che non conoscevano.
Alla fine uno sciamano vide l’acqua comportarsi in modo anomalo e se ne chiese il perché, intuì che qualcosa interagiva con essa e solo a quel punto le navi comparvero all’orizzonte.
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