Il
tempo, il destino, il futuro, la percezione visiva, la coscienza, il libero
arbitrio, gli universi paralleli, le linee temporali, la fisica quantistica e
molto altro ancora. Chi è interessato a questi temi troverà spunti e riflessioni interessanti
nel cinema e nella fiction.
Nel
mio personale Pantheon televisivo colloco Flash Forward, serie televisiva
statunitense trasmessa in Italia a partire dal 2009.
La
trama è molto complessa da spiegare e non voglio anticipare troppo.
La
storia prende il via da una perdita di coscienza che coinvolge tutta l’umanità
per due minuti e diciassette secondi durante i quali ognuno vive un proprio
“salto in avanti”.
Una
visione di se stessi nel futuro, non incerta e vaga, ma precisa.
Mark
e Dimitri, agenti dell’Fbi, indagano sul caso aprendo l’indagine denominata
“mosaico”.
Per
buona parte della serie quel salto in avanti rappresenterà il futuro inteso
come l’unico possibile, come un’anticipazione dell’inevitabile, convinzione che
ad un certo punto svanirà.
Inizialmente
la serie doveva essere sviluppata da un minimo di tre stagioni fino ad un
massimo di sette, ma gli scarsi ascolti ottenuti né decretarono la chiusura
anticipata. Per questo motivo risulta sprovvista di un vero e proprio finale e
con molte domande rimaste inevase.
Tuttavia
ci sono spunti interessanti di riflessione.
Il
primo riguarda il libero arbitrio, in quanto un futuro inalterabile
precluderebbe automaticamente la sua esistenza.
Il
futuro mostrato nel salto rappresenterà per buona parte della serie l’unico
futuro possibile, certo, preordinato e inalterabile nel quale scivolare senza possibilità di scelta.
Ad
un certo punto tale convinzione cadrà e sarà a tutti chiaro che quello visto
rappresentava soltanto uno dei futuri probabili. Ciò accadrà grazie ad Al,
collega di Mark, con il suicidio impedirà la realizzazione del suo salto in
avanti dimostrando che nulla è deciso e che nulla è predeterminato.
Il
secondo spunto riguarda “il giardino dei sentieri”.
Uno
degli scienziati coinvolti nell’esperimento svelerà a Dimitri (tenuto
prigioniero) che il futuro mostrato nel salto in avanti rappresentava soltanto
uno dei tanti futuri possibili e gli svelerà anche il giardino dei sentieri,
una specie di mappa dei futuri possibili ricostruito da centinaia di salti in
avanti autoindotti.
Sulla
base di questo lo scienziato aveva individuato una serie di “snodi” importanti
da cui si diramavano futuri tra loro più o meno differenti, nonostante ciò aveva
calcolato che le probabilità di morire quel giorno erano elevatissime.
Dunque
non un futuro preordinato, ma centinaia di varianti e possibilità, come appunto
un giardino pieno di sentieri. Ogni sentiero un futuro probabile e possibile.
La
fisica quantistica teorizza questo, tutto ciò che è probabile accada è già
accaduto e non è un caso che la fisica quantistica venga considerata la scienza
delle probabilità.
In
questo contesto l’uomo, oltre ad essere artefice del proprio destino, né diventa anche il regista, in quanto il
pensiero e l’immaginazione rappresentano strumenti di “creazione” della realtà,
è ciò è alla base della legge d’attrazione o quella delle ordinazioni cosmiche.
Una
delle difficoltà nel maneggiare l’argomento è la nostra convinzione che il
tempo sia rappresentato e scorra come una linea retta che congiunge due punti.
Il
punto “A” la nascita e il punto “Z” la morte.
In
fisica quantistica, invece, dalla retta si diramano costantemente decine e
centinaia di linee una per ogni scelta
compiuta o decisione presa, ognuna un futuro possibile e probabile.
Ovviamente
questo sentiero non si sviluppa su un piano bidimensionale, ma su piani
spazio/temporali stratiformi, simili, ma inaccessibili.
Facciamo
un esempio.
Uscite
di casa, c’è il sole, davanti a voi è parcheggiata la vostra auto.
Dovete
andare a fare la spesa in un negozio poco distante.
In
una frazione di secondo scegliete se usare l’auto o andare a piedi. In questo contesto
la fisica quantistica suggerisce che in realtà avete fatto entrambe le scelte. Generando
un soggetto A che andrà a fare la spesa a piedi e un soggetto B che viceversa
andrà in macchina.
Probabilmente
questa scelta non rappresenterà un “snodo” decisivo nella vostra vita, ma
potrebbe anche esserlo, in base, ancora una volta, alle probabilità.
La
serie tv è tratta dal romanzo “Avanti nel tempo” del canadese Robert J. Sawyer.
Scrittore
dai mille interessi, dalla paleontologia alla astronomia fino alla fisica
quantistica.
Ironico,
contestatore si definisce scrittore di fantascienza hard.
Affascinato
dalla psicologia dei suoi personaggi ama l’ironia riguardo i pregiudizi e
critica il fanatismo religioso, il sessismo e razzismo.
Brannon
Braga è invece tra gli ideatori della serie.
Un
esperto del settore con esperienza pluriennale nei progetti “star trek”.
Ideatore
di un’altra serie interessante, Threshold in cui affronta il tema
dell’invasione aliena che però non ha molto fortuna ed entrambe chiudono dopo
una sola stagione.
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